23 Dicembre 2003 -- “Lo scenario che si profila è sicuramente preoccupante per le società di serie B.” Sono state queste le prime affermazioni del presidente Naldi in merito alle ipotesi di modifica dei criteri di ripartizione delle mutualità a partire dal prossimo campionato 2004-2005.
“Ritengo che questo argomento dovrà essere discusso con serenità pari ad una effettiva equità. A questo punto è necessario che tutti si interroghino sulle possibili conseguenze di questa decisione, anche chi attualmente gioca in serie A. Il posto nella massima serie non è definitivo per nessuno e il problema domani potrebbe doverlo fronteggiare anche chi attualmente non se lo pone. Già oggi la B si batte già tra enormi difficoltà. Mi aspetto che un giorno qualcuno possa, nelle sedi adatte, porre la questione del mantenimento degli ingaggi in caso di retrocessione”.
La Corte federale della Figc ha infatti stabilito che l'accordo di mutualità della Lega calcio, relativo alle squadre di Serie A e Serie B, andrà rinegoziato a partire dal luglio 2004. Secondo queste nuove disposizioni, le società della massima serie non dovranno più versare il contributo di 103 milioni di euro derivanti dai diritti televisivi collettivi previsto dal precedente accordo.
Questa modifica al regolamento da parte della Lega calcio parte da una richiesta della Corte federale, che ha così sentenziato:
“la disposizione di cui all'art. 46 del regolamento della lega nazionale professionisti deve considerarsi inefficace per eccessiva onerosita' sopravvenuta, a decorrere dal 1 luglio 2004 e, pertanto, fermo il principio mutualistico, l'accordo fra le società appartenenti alla Lega deve essere rinegoziato ai fini di ricondurlo ad equità”.
Per Galliani, presidente della Lega Calcio, la decisione della Corte Federale di cancellare la mutualità a favore della serie B (pari a 103 milioni di euro) per la prossima stagione è soltanto “una modifica in quanto la vecchia mutualità è in vigore fino al 30 giugno”. Lo stesso presidente ha intanto convocato un'assemblea straordinaria per il prossimo 13 gennaio 2004 avente proprio questo argomento all’ordine del giorno. Appare comunque già evidente che questa riforma darà vita a non poche polemiche.