23 Dicembre 2003 -- Dopo quattro mesi dall’amichevole contro la juve, Ciro Ferrara parla della protesta del tifo partenopeo nei suoi confronti.
“Il rapporto con i tifosi napoletani è ancora molto forte, non provo alcun rancore per gli striscioni ed i cori verso di me, mi dispiace solo per le offese verso la mia famiglia. Continuo a provare grandi emozioni quando torno a casa mia. Napoli ed i suoi tifosi mi hanno dato tanto ed ho dato tanto a loro e per me si tratta di un rapporto che non cambia, è ovvio però che le contestazioni non fanno piacere. Ritengo comunque che il fatto di essere stato premiato come atleta dell'anno dimostra però che i tifosi mi vogliono bene.”
“In questa città sono diventato un giocatore importante e per questo sono riconoscente, non sono uno che sputa nel piatto in cui ha mangiato. Per me sarebbe stato bello continuare a giocare nella mia città ma le circostanze ci hanno allontanato Quando sono andato via sono stato chiaro. Dissi che non sarei più tornato qui come calciatore, aggiunsi poi che sarei tornato da dirigente, ma finora nessuno mi ha cercato o contattato”.
Ferrara ha poi esaminato l’attuale situazione calcistica che si sta vivendo in città. “Napoli è realtà particolare che vive molto di calcio, sia nel bene che nel male e di conseguenza spesso ci sono delle reazioni, comunque basta poco per migliorare e fare ritornare i giocatori idoli della 'piazza'. Per quel che concerne le difficoltà delle società, il Napoli è nelle stessa situazione di altre squadre: ma posso dire che le difficoltà economiche sussistono al Sud in maniera particolare. Oggi c'è bisogno di forze economiche e di buoni risultati. Per quanto riguarda il Napoli non sono ancora riuscito a capire a chi appartiene il club e penso proprio che fino a quando non si chiariranno questi aspetti le incertezze rimarranno”.