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Simoni: "E' colpa mia"
Il tecnico fa autocritica sulla disfatta di Palermo, ma non lesina qualche frecciatina a calciatori ed ambiente.

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17 Novembre 2003 -- E' andata male la partita di esordio del nuovo tecnico azzurro Gigi Simoni, subentrato ad Agostinelli lunedì scorso: "Ho paura di non aver valutato bene la situazione, di non aver capito tutto subito - ha detto il mister del Napoli - E' la prima volta che mi capita di prendere in consegna una compagine in corso d'opera ed è imbarazzante perchè non sai mai cosa dire o pensare: ho sempre paura di mancare di rispetto a chi mi ha preceduto".

L'allenatore, ventiquattro ore dopo la sonante sconfitta di Palermo, commenta così le scelte tecniche fatte per la partita di esordio sulla panchina azzurra, ma ormai è inutile piangere suln latte versato, indietro non si torna ed al tecnico di Crevalcore non resta che rimboccarsi le maniche e puntare a invertire la tendenza negativa.Il tecnico azzurro, ragionando a mente fredda sulla gara disputata dai suoi uomini a Palermo dichiara: "La partita di ieri ti può deviare. Abbiamo iniziato bene ma poi siamo crollati dopo il primo gol del Palermo. La sconfitta contro di loro ci poteva stare - ha proseguito Simoni - ma non bisogna mai dimenticare che questo ambiente pretende di più, la gente si aspettava un campionato diverso".

"Napoli è una città stupenda che ti aiuta ma a volte la pressione potrebbe essere troppo forte - continua Simoni - Mi auguro non sia così. Siamo quart'ultimi per una serie di problemi che vanno affrontati sia sul piano psicologico sia su quello fisico. Dobbiamo stare calmi e dare all'allenatore il tempo di capire cos'è che non va. E' bene che anche i giocatori si diano una regolata. Oggi nel calcio ci vogliono rabbia, voglia di vincere, condizione atletica ed applicazione".

Gli azzurri, che giovedì sera con la gara contro la Ternana metteranno fine al lungo esilio di Campobasso che li ha tenuti lontano dal pubblico amico, tornando a giocare al San Paolo di Fuorigrotta, sperano di trovare il giusto apporto dei tifosi per poter tornare alla vittoria. Infondo il popolo azzurro è profondamente innamorato della sua squadra ed una vittoria cancellerebbe immediatamente le brutta figura di Palermo. Certo è che il san Paolo è, in questo momento, un'arma a doppio taglio, infatti, se le cose si dovessero mettere male, il pubblico diverrebbe sicuramente ostile alla squadra, ed è proprio quel che teme Simoni, ecco perchè ha chiesto ai tifosi di avere ancora un poco di pazienza : "Giocare al San Paolo è un fatto positivo - ha detto Simoni - perchè l'esilio in campo neutro ha già provocato abbastanza danni. Ora bisogna stare vicini ai ragazzi che stanno attraversando un momento difficile anche se in questo momento non è preclusa alcuna possibilità. Mi aspetto una reazione dalla squadra e che il pubblico non faccia pesare la sconfitta di Palermo".

Ritornando sulla squadra, sugli infortuni e sulla cattiva condizione fisica denunciata dal tecnico, Simoni, per il momento, dice di non pensare ad eventuali rinforzi: "Sul piano tattico ho 16-17 giocatori, li ritengo bravi, ma dovranno essere loro a dimostrarmi di essere all'altezza della situazione. Se non lo faranno dovranno andare via". Il trainer, nonostante i soli 13 punti in classifica, si dice ancora ottimista sulla possibilità di portare comunque il club di Soccavo in serie A: "Cercherò con tutte le mie forze di portare il Napoli in A anche se appare una cosa quasi impossibile. Ci sono però i tempi e lo possibilità per farlo. Il mio obiettivo nella vita è sempre quello massimo e poi tutte le squadre che partecipano al campionato cadetto possono essere promosse. In serie B non ho mai allenato per la salvezza e il Napoli non può fare a meno di pensare alla promozione".

Gli azzurri domani mattina si trasferiranno a Paestum (Salerno) dove resteranno fino a giovedì pomeriggio, una sorta di mini ritiro per far conoscere meglio al nuovo tecnico la squadra. Intanto si sospetta uno stiramento del flessore della coscia sinistra per Dionigi, molto probabilmente il calciatore dovrà stare fermo per un mese.