11 Ottobre 2003 -- La procura di Roma, nell'ambito dell'inchiesta sullo scandalo delle false fidejussioni presentate la scorsa estate da Roma, Napoli, Cosenza e Spal per l'iscrizione ai campionati di competenza, ha accertato che tali garanzie bancarie furono depositate oltre il termine massimo consentito, e cioè le ore 19 del 28 luglio scorso, e furono protocollate, invece, con una data ed un orario antecedente al termine di scadenza. Gli inquirenti hanno infatti accertato che parte della documentazione necessaria fu presentata oltre la mezzanotte del 28 luglio.
La circostanza rischia ora di configurare il reato di falso ideologico nei confronti di coloro che istruirono le pratiche e che, in tale veste, ricoprono il ruolo di incaricato di pubblico servizio. Tra gli addetti all'istruzione delle pratiche c'era Renato Spiridigliozzi, all'epoca dei fatti stretto collaboratore di Gabriele Turchetti, segretario della Covisoc, l'organismo di controllo della Federcalcio.
Indagato per falso, truffa e corruzione, Spiridigliozzi, difeso da Fabio Massimo Marini, è stato interrogato ieri per quattro ore dal pubblico ministero Maria Cristina Palaia. Massimo riserbo sull'andamento dell'atto istruttorio e nessuna dichiarazione da parte dell'indagato all'uscita dal tribunale, ma, a quanto si è appreso, il dipendente Covisoc avrebbe sottolineato che il suo ruolo nella vicenda era di mera esecuzione di disposizioni. La posizione delle quattro società di calcio coinvolte nell'inchiesta rimane, al momento, di parti offese.