06 Ottobre 2003 -- Sono passati 16 giorni da quel maledetto sabato del derby tra Avellino e Napoli durante il quale rimase gravemente ferito il diciannovenne Sergio Ercolano, morto dopo alcuni giorni in ospedale, per una caduta da dodici metri prima dell'inizio della partita. Sedici, come gli arresti scattati in mattinata per alcuni dei delinquenti che devastarono lo stadio Partenio aggredendo le forze dell'ordine.
Due sono latitanti, si tratta di Pasquale Mauro e Paolo Pepillo che sono riusciti a sfuggire alla cattura e sono ora ricercati. Inoltre sono state denunciate tre persone al giudice dei minorenni mentre per tre maggiorenni è scattata la denuncia a piede libero. La pena prevista per questi teppisti potrebbe arrivare fino a 15 anni di carcere: le accuse, infatti, sono di devastazione, resistenza aggravata e lesioni personali. Sui fermi sarà ora chiamato a pronunciarsi il gip di Napoli e, per un solo indagato, originario di Baiano (Avellino) quello del capoluogo irpino.
I principali reati contestati ai sedici arrestati, che da stamattina sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale (Napoli) e in quello di Avellino, prevedono pene detentive che vanno dai tre ai quindici anni per la resistenza aggravata e dagli otto ai quindici anni per la devastazione. Nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato i vertici di squadra mobile e Digos di Napoli e Avellino, il procuratore capo Mario Aristide Romano, che ha coordinato l'inchiesta condotta dai sostituti Cecilia De Angelis, Marcello Rotondi e Enzo Senatore, ha ringraziato gli organi di stampa locali e nazionali che spontaneamente hanno messo a disposizione della procura e della polizia materiale rivelatosi fondamentale per la ricostruzione degli eventi e l'identificazione dei responsabili.
I 16 fermati e i 2 sfuggiti alla cattura provengono da diversi quartieri di Napoli e dalla provincia: Secondigliano, Pianura, la masseria Tardone oppure Portici, San Giorgio a Cremano. Una decina di questi indagati è pregiudicata per spaccio di droga, rapina, furto, truffa e anche per reati specifici, ovvero atti di violenza negli stadi. Si tratta di Vincenzo Abruzzese, Marco Marzano, Vincenzo Panzuto, Rosario Russolillo di 23 anni; il ventenne Salvatore Barbarano, Francesco Perrella, 25 anni, Giovanni Sacco di 30, Luciano Treglia di 34 e Vitale Varchetta di 37 anni. Gli altri arrestati sono Marino Lippiello, 22 anni, di Baiano (Avellino), Alessandro Mazza, 24 anni di Villaricca e il trentenne Giovanni Melotti di Licola (Napoli).
A Casavatore (Napoli), gli agenti sono tornati a casa di Ciro Marigliano, il 36enne marittimo arrestato due giorni dopo gli incidenti del Partenio ma rimesso in liberta' dal gip di Napoli: nei suoi confronti adesso pendono le accuse di devastazione e resistenza aggravata, suffragate - sottolineano gli investigatori - da filmati inequivocabili, che hanno fatto scattare l'arresto.
Le indagini, comunque, sono ancora aperte e sulla scorta del materiale fotografico raccolto la sera degli incidenti e un ulteriore esame dei filmati, le forze dell'ordine stanno raccogliendo altri elementi utili alla identificazione degli altri numerosi responsabili degli incidenti presenti la sera del derby in curva nord. Su un altro versante, procede anche l'inchiesta per la morte di Sergio Ercolano: per il momento si tratta di indagini separate da quelle collegate agli incidenti.
Apprezzamento per il lavoro di indagine delle forze di polizia è stato espresso dal sottosegretario ai beni culturali, Mario Pescante: "Che si sia arrivati ad identificare dei presunti responsabili - ha detto Pescante -non soddisfa solo me, ma tutti coloro che amano lo sport. Da qui a dire che loro sono i responsabili lo deciderà il magistrato. Sono iniziative che tendono a fare chiarezza. Sul banco degli accusati c'è il calcio e tutta la sua tifoseria: siccome sono una minoranza ben identificata quella che causa gli incidenti, più si può circoscriverla e meglio è per tutti".