25 Settembre 2003 -- Il presidente del Napoli, Salvatore Naldi, arrivando in Lega per l'assemblea di serie B ha tenuto a rettificare alcune sue dichiarazioni apparse sui quotidiani di oggi.
"Mi sento ostaggio di certi delinquenti", queste le dichiarazioni-sfogo di Naldi, pubblicate stamane dalla Gazzetta dello Sport e da ilMattino. All'interno dell'articolo sono riportate anche altre dichairazioni di Naldi che avrebbe detto: "Credetemi, non so più cosa fare. Ho bisogno che qualcuno mi aiuti, non mi sento protetto. I napoletani stiano sereni, andrò avanti. Se venissi protetto potrei accelerare i miei progetti che hanno come obiettivo la salvaguardia della parte sana del tifo e di Napoli. Stavolta non voglio piegarmi per le pressioni dei violenti e posso denunciarli".
A quanto pare, però, per detta dello steso Naldi, le sue parole sono state "mal interpretate", infatti, lui "non si sente ostaggio di nessuno, casomai è il calcio, in generale, che è ostaggio di qualcuno". Ritornando sulla severità della sentenza, il presidente del Napoli ha aggiunto: "E' assurdo penalizzare una società, un presidente e una tifoseria per mezzo di qualcuno che evidentemente si diverte a danno di altri. Purtroppo questa è l'Italia, speriamo che cambi velocemente il sistema per combattere la delinquenza".
Secondo Naldi, "è assurdo non fare assistere alla partita i tifosi onesti, i veri tifosi che vogliono vedere il Napoli'". Con il Napoli ha solidarizzato Enrico Preziosi, presidente del Genoa, che ha definito "sconcertante" la situazione sostenendo che "qualcosa si deve fare ma senza penalizzare una città e una società".