16 Luglio 2023 -- Dopo essere stato ufficializzato nei giorni scorsi, Mauro Meluso è arrivato a Dimaro, raggiungendo la sede estiva del ritiro del Napoli. Il nuovo direttore sportivo azzurro, come fatto da Rudi Garcia nella giornata di ieri, ha presentato la nuova stagione dei partenopei. Dalle idee di mercato ai progetti sportivi: tutte le parole di Meluso nella conferenza stampa.
A dare inizio alla conferenza il patron De Laurentiis: "Il signor Meluso è nato dalla verifica che abbiamo fatto insieme al nostro capo dello scouting Maurizio Micheli. Abbiamo deciso che il profilo del signor Meluso coincideva con quello che abbiamo cercato. Poi ho fatto un rewind e mi sono ricordato della considerazione che avevo dato a Italiano quando lo Spezia battè il Napoli. E mi sono ricordato che era stato il ds dello Spezia ad avermi accompagnato nello spogliatoio. Quindi benvenuto Mauro".
"Le sensazioni sono particolarmente positive - ha esordito Meluso rispondendo ai giornalisti presenti - Gioco in una grande società, campione d'Italia e ovviamente le responsabilità rispetto al passato aumentano, ma la mia idea è che il calcio sia uguale a tutte le latitudini. Ci sono impegni economici più alti e numeri più alti di tifosi. Non è un motivo di paura, anzi, di ulteriore stimolo e responsabilità. Sono particolarmente felice. Dopo l'aneddoto raccontato dal presidente, risalente alla stagione 2020/21, mi rendo conto che questo evento non è una consuetudine. Fu una sorpresa per tutti quel ringraziamento di De Laurentiis. Da allora ci sono stati contatti formali. Il 13 luglio, il presidente mi ha chiamato tra le 7 e le 7 e mezza del mattino per chiedermi di andare a parlare da lui. Mi sono fiondato a Napoli. A pranzo, a tavola, ha tirato fuori un fogliettino con le condizioni contrattuali. Ci abbiamo messo 20 secondi ad accordarci".
"Fino a qualche giorno fa sapevo quanto voi, leggevo dai giornali. A oggi Osimhen, se riusciamo a tenerlo, è una gran cosa. Fa la differenza in Serie A, non ce ne sono tanti come lui. Ma sono appena arrivato, tutte le problematiche e le cose su cui lavorare le vedremo pian piano. Lavoreremo di concerto, qualsiasi decisione si prenda è collegiale".
Meluso ha parlato anche del tema Kim: "Prima di me non sono stati con le mani in mano, ma io sono arrivato da poco. Kim è sicuramente un giocatore che andrà sostituito, lavoreremo su questo". Spazio poi a un'analisi sul suo ruolo all'interno della dirigenza: "Io credo che in un ambito di una società così importante non si possa lavorare con un'unica società che decide. Più persone si incontrano e mettono a disposizione le loro idee. Il presidente è un decisionista, avrà un peso importante. Mi ha chiesto se io facessi questo mestiere a 360 gradi con i rapporti interni alla società. Ci saranno giocatori da sostituire come Ndombele".
Interrogato sulla possibilità di rinnovare certi contratti come quelli di Lozano e Zielinski, Meluso ha risposto così: "Una squadra che vince con 20 punti di vantaggio è super. Complimenti a chi l'ha costruita e allenata. Io terrei tutti, ma bisogna andare a vedere le dinamiche interne. Nel calcio ci sono tante cose che chi fa il mio mestiere conosce. Il Napoli può lavorarci per rimanere competitivo. Nelle prossime settimane ci penseremo". E ancora, sulla chiamata di De Laurentiis: "Sono rimasto sbalordito, non me l'aspettavo. Non pensavo fosse quello il momento per meritarmelo".
Meluso ha raccontato il suo percorso professionale: "Io ho fatto il calcio a tutti i livelli da quando ero bambino. Ho 58 anni, sono una persona di esperienza. Questo mestiere lo faccio dal '97 e averlo fatto in categorie inferiori mi porta ad avere un profilo basso. Ho scalato montagne con il Lecce e lo Spezia, arrivando in Serie A". E qualche parola su un aneddoto del passato: "Quando avevo 13 anni fui selezionato per giocare nelle giovanili del Napoli, ma mia madre si oppose al trasferimento. Venne Angelo Sormani per convincerli. L'anno dopo, Franco Jannich, il ds che mi aveva scelto, andò alla Lazio, e io mi trasferii lì".
Meluso è poi passato a parlare del mercato arabo e della possibilità che alcuni club sauditi si siano interessati a giocatori azzurri: "Non mi hanno riferito interessi sui giocatori del Napoli. Cominceremo a essere operativi da domani, abbiamo una riunione con il presidente e gli altri membri dell'organigramma. Nel mercato arabo hanno potenzialità economiche di gran lunga superiore alle nostre. Non possiamo competere quando a un giocatore gli vengono offerti 20 milioni netti".
Con riferimenti a Giuntoli, Meluso è stato interrogato sulla possibilità che De Laurentiis gli abbia chiesto per quale squadra tifi: "Non mi ha chiesto nulla di questo genere. Juve? Non ho mai tifato per loro. Ho giocato con Lazio e Cremonese in Serie A ma non tifo nessuna squadra in particolare, tranne che per la squadra per cui lavoro". Cosa ha più colpito Meluso del Napoli? "Ho cari amici qui. Parlavo spesso con loro del Napoli. Sono rimasto molto colpito dal grande calore che c'è in città. A dicembre sono venuto a fare una gita qui, doveva passarne di acqua sotto i ponti per lo Scudetto però la gente era già in festa. Qui aumentano le responsabilità. Con questa società e il presidente ADL hanno lavorato benissimo. Dopo la Juve, è il club che negli ultimi 10 anni ha fatto più punti".
Ma come ha lavorato Meluso in questo periodo di pausa? "In questo periodo fermo sono stato in Brasile, in Argentina e in Turchia, dove ho visto Kim col Fenerbahce. Ovviamente ora ci sono obiettivi diversi, ma c'è sempre la possibilità di vedere giocatori che possono esplodere. Confronti con Garcia? No, non mi sono ancora confrontato per le idee di mercato. Lo farò nei prossimi giorni".