21 Gennaio 2023 -- Dopo oltre quattro ore di Camera di consiglio la Corte federale d'appello non solo ha accolto la richiesta di rimettere sul banco degli imputati il club bianconero, ma ha anche aumentato le pene che aveva chiesto il capo della procura Giuseppe Chinč.
E' un vero e proprio tsunami sulla classifica (i bianconeri di Allegri scendono al momento del terzo al decimo posto) e sul futuro del club, ora atteso da un possibile secondo processo sportivo, derivato dai nuovi atti dell'inchiesta Prisma, oltre alle possibili sanzioni minacciate dall'Uefa per la violazione del financial fair play. La nuova Juve del dopo Agnelli si trova intanto a scontare sanzioni per i vecchi guai: ed č stato solo il primo dei giorni del 'giudizio', quello in cui la Corte federale d'appello appunto era chiamata a valutare la riapertura del processo sportivo che vedeva coinvolti oltre alla Juve altri otto club e che lo scorso maggio si era concluso con il proscioglimento.
Per Samp, Genoa, Parma, Empoli, il vecchio Novara, Pisa, Pescara e Pro Vercelli nessuna condanna, come nel primo procedimento. Era giā apparso pugno duro quello di Chinč, che aveva aperto l'udienza con tutti i partecipanti da remoto: l'accusa sportiva aveva infatti chiesto 9 punti di penalitā per i bianconeri, e 16 mesi di inibizione per Andrea Agnelli (da due giorni ex presidente del club), 20 e 10 giorni per Paratici, 10 mesi per Cherubini, 12 per tutti gli altri consiglieri. "La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee" aveva motivato la richiesta il procuratore durante la requisitoria.
"L'accoglimento del ricorso per revocazione da parte delle Corte d'Appello Federale ci pare costituisca una palese disparitā di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra societā o tesserato". Lo dichiarano all'ANSA i legali del club bianconero, Bellacosa, Sangiorgio e Apa. "Attendiamo di leggere le motivazioni per presentare il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport: evidenziamo che alla sola Juve viene attribuita la violazione di una regola, che la giustizia sportiva aveva riconosciuto non esistere. Si tratta di una palese ingiustizia".
La Juventus "attende la pubblicazione delle motivazioni e preannuncia la proposizione di ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport nei termini del Codice di Giustizia Sportiva". Lo scrive il club bianconero in una nota. "La Corte Federale di Appello - si legge - ha dichiarato ammissibile il ricorso per revocazione e revocato la pronunzia della Corte Federale di Appello del 27 maggio 2022 e disposto la penalizzazione di 15 punti in classifica per la Juventus da scontarsi nella corrente stagione e l'inibizione temporanea per il Ds Cherubini, di 16 mesi a svolgere attivitā in ambito Figc, con richiesta di estensione per Uefa e Fifa".
"Ricorso inammissibile" le parole della difesa dei bianconeri in assenza di "fatti nuovi" rispetto al processo giā celebrato mesi fa e che aveva assolto tutti. I legali bianconeri hanno fatto leva sul principio giuridico per cui "nessuno puō essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale č giā stato assolto o condannato". La Procura della Figc, uscita sconfitta al primo round sulla vicenda plusvalenze, aveva voluto riaprire il procedimento alla luce dell'inchiesta penale Prisma della procura di Torino, quella infarcita di intercettazioni, documenti, e il 'libro nero di FP', con le operazioni di mercato dell'ex ds Paratici appunto.
"Nessuno degli elementi valorizzati dalla procura Federale" nell'ambito delle operazioni di mercato "dimostra l'esistenza di una artificiosa sopra-valutazione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori alle predette operazioni, con ciō rendendosi piena infondatezza dell'odierno ricorso" ha sostenuto la difesa della Juve. Che con la Procura ha avuto pių di un botta e risposta durante l'udienza sull'uso delle plusvalenze: Chinč ha sottolineato che secondo la sua accusa quelle contestate servivano a coprire le perdite; i difensori del club bianconero hanno ribattuto che le plusvalenze in oggetto, per 60 milioni, rappresentano solo il 3,6% dei ricavi. In particolare, hanno sottolineato, negli anni ai quali la procura fa riferimento la societā ha chiamato 700 milioni di aumenti di capitale, su tre anni ha avuto ricavi di 1675 milioni e su un totale di 323 milioni di plusvalenze i 60 contestati da Chinč sono il 18% del totale e, appunto, il 3,6% dei ricavi.
Per la Juve č una nuova Calciopoli: pagano anche i dirigenti anche se sono ormai ex: 24 mesi ad Agnelli e 30 a Paratici, 16 mesi a ds Cherubini, 8 mesi anche a Paolo Garimberti: pių di quanto aveva chiesto Chinč. La Juve sprofonda in classifica e, tra processi pensali (c'č anche la vicenda del falso in bilancio) rischia anche in Europa.