14 Settembre 2003 -- Ad essere ottimisti si può sempre dire che un punto è meglio di zero, ma ancora una volta il Napoli termina la gara casalinga tra i fischi dei tifosi e con l'amaro in bocca per la mancata vittoria. Infatti, se per il Piacenza di Cagni si tratta di un pareggio utile e, tutto sommato, tonificante per la classifica, per gli uomini di Agostinelli è un'altra battuta d'arresto.
Il Napoli, partito subito in attacco, ha effettuato un pressing alto sul portatore di palla, ed era riuscito a portarsi in vantaggio grazie al rigore guadagnato da Zanini. Ancora una volta implacabile Dionigi dal dischetto che ha spiazzato il portiere del Piacenza, ma a questo punto la squadra di Agostinelli ha piano piano arretrato il suo baricentro lasciando il pallino del gioco al Piacenza che ha cominciato a spingere. Cagni ha chiesto di sfruttare di più le fasce ed infatti l'azione del pareggio parte proprio dalla fascia destra ed esattamnete dai piedi di Ambrosetti che ha crossato in area per Beghetto che ha colpito a botta sicura, ma Manitta con una gran parata era riescito a respingere il tiro, il quqle è stato, però, recuperato da Riccio lasciato solo che senza difficoltà ha insaccato nella porta napoletana.
Dunque tutto da rifare per gli azzuri e per Agostinelli. Il tecnico azzurro, per la verità, può addurre una scusante non da poco: l'aver giocato con una sola punta, Dionigi, peraltro in condizioni precarie, a causa di una distorsione ad una caviglia. L'attaccante ha sciolto la riserva, sulla sua presenza in campo, solo pochi minuti prima dell'inizio della partita. Privi di Floro Flores e Vieri infortunati e di Savoldi squalificato, con Dionigi a mezzo servizio, gli azzurri non hanno saputo trovare dai centrocampisti la spinta necessaria per attuare un credibile gioco d'attacco. L'unico dubbio riguarda il cambio Sesa-Zanini, forse era meglio sostituirlo con Dionigi oramai allo stremo delle forze ( e molto probabilmente non ci sarà per il derby di sabato con l'Avellino).
Il Piacenza, dal canto suo, ha ottenuto ciò che si era prefisso. La squadra di Cagni è apparsa molto ben organizzata in difesa oltre che dotata di un gioco lineare e particolarmente produttivo. Gli emiliani non hanno mai sofferto in maniera evidente il maggiore agonismo degli azzurri e, ad un certo punto della partita, intorno alla metà del secondo tempo, hanno anche pensato di poter osare di più. In alcune occasione, infatti, gli uomini di Cagni sono riusciti a farsi anche minacciosi davanti a Manitta.
In definitiva, il Napoli, pur non avendo demeritato, è rimasto vittima, ancora una volta, della sua cronica incapacità a creare occasioni da gol. Agostinelli adesso dovrà dimostrare il suo carattere, ignorando le varie voci di allenatori pronti a subentrargli, e lavorare con tranquillità lui e la squadra per superare indenne le prossime due gare che vedranno il Napoli impegnato in una doppia trasferta nel giro di tre girni, si giocherà infatti sabato ad Avellino per la quinta gioranta e poi martedì a Verona per il recupero della prima giornata.
Da segnalare per la cronaca extra sportiva gli striscioni contro l'ex presidente ferlaino: "Stai sputando dove hai mangiato, rubando ... "; "Ferlaino infame" è il messaggio dei tifosi della curva A, mentre dalla curva B hanno replicato con una esplicita invettiva: "Ferlaino giuda ... che Dio ti maledica".