16 Agosto 2022 -- Non male per essere ancora una squadra in costruzione. Il campionato del Napoli, ancora distratto dal mercato, inizia nel migliore dei modi: vittoria travolgente all’esordio con cinque gol al Verona e soprattutto una prestazione di qualità e personalità. Spalletti sbanca il Bentegodi con le firme di Kvaratskhelia, Osimhen, Zielinski, Lobotka e Politano e ora può aspettare con più serenità gli altri rinforzi in arrivo, da Keylor Navas e Ndombelé fino a Simeone e Raspadori.
Il Napoli non è sembrato ancora un cantiere, anzi. Ha confermato di avere un’identità ben precisa, quella che gli ha dato il suo allenatore. E soprattutto ha messo in mostra un grande Kvaratskhelia, sicuramente uno dei migliori in campo, autore di un gol, di un assist e di tante giocate da applausi. La squadra di Spalletti è stata determinata, convinta, organizzata, brava a prendere subito in mano la partita. Nel primo tempo ha chiuso con l’80,3% di possesso palla e 17 tiri a 3: praticamente ha comandato le operazioni al Bentegodi, anche se ha confermato di avere difficoltà a concretizzare tutto quello che produce. Osimhen (clamorosa occasione da due passi), Zielinski (sinistro da fuori con grande risposta di Montipò), Kvaratskhelia (rasoterra dal limite di poco a lato) e Lozano (diagonale largo) hanno sprecato più volte il gol del vantaggio.
Alla prima azione, invece, il Verona è passato: su un angolo, Gunter ha fatto da torre per Lasagna che non ha avuto problemi nel tap-in da solo sul secondo palo. Poteva essere una mazzata, ma il Napoli ha reagito con grande carattere: Kvaratskhelia ha chiamato a un altro miracolo Montipò, Anguissa ha centrato un palo di testa, poi è stato lo stesso talento georgiano a trovare il pareggio con un’incornata su cross al bacio di Lozano (per Kvara esultanza speciale alla Curry). Poco prima dell’intervallo Osimhen ha ribaltato il risultato, sfruttando una spizzata su calcio d’angolo di Di Lorenzo.
Una disattenzione di Rrahmani e Kim ha permesso al Verona di ritrovare il pareggio a inizio secondo tempo, Henry ha punito di testa Meret infilandosi fra i due centrali. Un errore che deve far riflettere: dietro c'è ancora da lavorare per trovare le intese giuste. Il 2-2 poteva rivitalizzare il Verona, ma invece ha scosso ancora il Napoli. Una meravigliosa imbucata di Kvaratskhelia ha regalato a Zielinski la palla del nuovo vantaggio, una percussione centrale di Lobotka invece ha portato al poker del playmaker slovacco, sempre più cervello di questo Napoli. La ciliegina sulla torta l’ha messa invece Politano (in campo nel finale insieme con Elmas, Zerbin, Olivera e Ounas) con un preciso sinistro al termine di un’azione da applausi. Il modo migliore per ricordare Garella.
A cura di Pasquale Salvione (CorrieredelloSport)