Le società di B ricorrono al Tar Non partecipano all’iniziativa Napoli e Como, intanto Galliani fa sapere che non sposterà la seconda giornata
01 Settembre 2003 -- L’accordo tra le società di b ed i vertici del calcio italiano appare molto lontano a soli pochi giorni dalle gare di campionato. L’avvio del campionato di serie A ma soprattutto di quello di serie C1 e C2 che avrebbero interessato Catania, Salernitana, Fiorentina e Genoa non sono riusciti in alcun modo a sbloccare la situazione. Nella giornata di oggi si sono seguiti diverse dichiarazioni e prese di posizione che hanno evidenziato come la crisi sia assai profonda.
La prima iniziativa di rilievo è stata quella di diverse società di serie B che hanno presentato ricorso al Tar del Lazio per chiedere l'annullamento delle delibere della giunta del Coni con le quali si è fissato l' organico del campionato di serie B 2003-2004 in 24 squadre e l' ammissione straordinaria di Catania, Fiorentina, Genoa e Salernitana. La documentazione, presentata dall’avvocato Stincardini e non sottoscritta da Napoli e Como, si articola attraverso l’analisi di aspetti su amministrativi nonché giuridici quali l’eccesso di potere, il difetto e carenza di motivazione e non per ultimo sulla disparità di trattamento tra i vari soggetti.
Quasi a voler rispondere a questa iniziativa è intervenuto Galliani che ha chiarito che non rinvierà in alcun caso la seconda giornata di serie B. Pur non essendo ottimista sulla possibilità che tutte le gare saranno disputate regolarmente, il presidente delle società di A e di B ha così dichiarato: “La situazione è difficile le nostre società hanno lo scopo di giocare e non quello di non giocare. E' tutto molto complicato ma di certo io non potrò spostare la seconda giornata”. Sull’ipotesi di eventuali sanzioni adottate nei confronti delle società assenti il Galliani ha poi aggiunto “ è compito del giudice sportivo, non dipende da me”.
Anche Carraro, duramente contestato e chiamato in causa da più parti come primo responsabile della crisi, ha dichiarato di non essere in alcun modo intenzionato a dimettersi. Aprendo il consiglio federale di oggi, lo stesso presidente ha voluto dapprima ringraziare il Consiglio federale “ che ha operato molto e con spirito di squadra, ha risposto sempre con pazienza e grande senso di responsabilità a convocazioni talvolta impreviste e non programmate”. Successivamente i ringraziamenti sono stai estesi alle migliaia di dirigenti delle società dilettantistiche e professionistiche che “rappresentano la forza del calcio italiano”.
Carraro ha fatto altresì intendere che non terrà conto della sfiducia votata nei suoi confronti dai presidenti di A e di B in quanto solo il Consiglio federarale e la Lega Calcio possono intervenire sul futuro del suo incarico.
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