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Imbriani grave.
L'ex attaccante azzurro ed ex allenatore del Benevento in gravissime condizioni all'ospedale di Perugia. E' malato da qualche mese, gli è stato diagnosticato il linfoma di Hodgkin.

13 Febbraio 2013 -- Carmelo Imbriani è in fin di vita. L'ex attaccante del Napoli ed ex allenatore del Benevento è stato trasferito nel reparto di rianimazione dell'ospedale "Silvestrini" di Perugia e in tarda serata le sue condizioni sono state definite «gravissime». In serata si era diffusa la notizia della sua morte, ma medici e familiari hanno smentito.

Ad Imbriani, che domenica ha compiuto 37 anni, è stato diagnosticato in estate il linfoma di Hodgkin. Di recente ha ricevuto la solidarietà di moltissimi giocatori e allenatori di serie A e di tantissimi tifosi che hanno mostrato maglie e striscioni con la scritta "Imbriani non mollare".

«RISPETTO PER IMBRIANI» - È una richiesta di silenzio e rispetto per Carmelo Imbriani, già allenatore del Benevento ed ex calciatore ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Perugia in seguito a una malattia, quella che arriva oggi dal Santa Maria della Misericordia. "Ogni persona che soffre in un letto d'ospedale merita rispetto per il suo dolore" dice Franco Chianelli, presidente e fondatore del comitato per la vita che da 20 anni affianca il reparto di ematologia nel supporto ai malati e ai loro parenti. "In questo momento di grande difficoltà c' è bisogno di rispetto e di attenzione" l'invito del direttore della struttura, il professor Brunangelo Falini, attraverso l'ufficio stampa dell'Azienda ospedaliera. "Il dolore della famiglia - sottolinea ancora Chianelli - non può essere calpestato con continue richieste di notizie sulle condizioni di salute del loro congiunto. Sono costantemente in contatto con il professor Falini e con il dottor Stelvio Ballanti, che segue dall'inizio il decorso della malattia. Il quadro clinico è grave. Bisogna avere rispetto per la vita e per gli sforzi degli operatori dell'ematologia, considerata una delle migliori strutture in Italia e in Europa". Temendo il peggio, al centralino dell'ospedale erano giunte ieri sera decine di telefonate da ogni parte d'Italia. "A molte di queste abbiamo risposto io e i miei collaboratori" spiega la caposala Annalisa Billera sempre attraverso l'ufficio stampa. "Qualcuno - ha aggiunto - non si è presentato e altri si sono qualificati come 'operatori sanitari'. È certo che da pare nostra c' è stato il massimo riserbo per il paziente e per la sua privacy". Accanto a Imbriani, colpito da una grave forma di leucemia, tutta la sua famiglia. Con lui anche un ex compagno di squadra che da anni ha scelto di diventare frate e ora opera proprio presso l'ospedale di Perugia. "Non posso negare - afferma il professor Falini - che ci sia un quadro clinico particolarmente complesso e preoccupante. In questo momento di difficoltà servono comunque rispetto e attenzione".