STAGIONE DI SERIE A
ANNO 2000/2001
Dopo due anni di B il Napoli ritorna in A, la gioia per il ritorno nella massima serie è contrapposta alle perplessità per lo smantellamento della squadra di Novellino e per l'arrivo dell'allenatore Zdenek Zeman. Tra i calciatori di maggior prestigio ceduti vi sono il bomber Stefan Schwoch, poi Asta e Oddo (convocati anche in Nazionale maggiore). Arrivano comunque nomi altisonanti quali quelli di Fresi, Moriero, lo svizzero del Lecce David Sesa (costato 16 miliardi delle vecchie lire), dallo Sporting Lisbona arrivano il nazionale tunisino Saber (che si rivelerà poi un vero e proprio flop), il difensore Quiroga ed il centrocampista nazionale portoghese Vidigal (forte ma dalle ginocchia fragili). Arriva anche il nazionale argentino Husain per 25 miliardi (detto spacca pietra che si rivelerà dai piedi di legno!Altro flop!) ed il nazionale under 21 della nazionale ceca Jankuloski, ci sarà anche il ritorno in azzurro del centrocampista Fabio Pecchia e poi arriva il prestito dalla Juventus di Nicola Amoruso. Alla prima di campionato arriva la Juve di Del Piero che non appare al top della forma, nell'anticipo serale in 70mila accorrerano al San Paolo per salutare il ritorno in A del Napoli, il primo tempo è bellissimo, il pubblico è entusiasta: triangolazioni, diagonali, sovrapposizioni sulle fasce, cose che a Napoli non si vedevano dai tempi di Vinicio! Con un gol, il primo gol in A di Roberto Stellone il Napoli si porta in vantaggio, Saber sulla fascia sembra imprendibile e viene subito ribattezzato come il 'Cafù del deserto' ma nella ripresa, i meccanismi non ancora perfetti, qualche errore di Baldini e la testardagine di Zeman di insistere col 4-3-3 indipendentemente dal risultato e dai calciatori, consentono alla Juve di pareggiare prima e di vincere (2 a 1) poi.

La giornata successiva il Napoli va a Milano e perde malamente per 3 a 1 contro l'Inter di Tardelli, la difesa non riesce ad assimilare la tattica del fuorigioco del tecnico boemo ed è un vero colabrodo, consentendo all'ex di turno Blanc, scartato dal Napoli perchè ritenuto troppo lento ad inizio anni '90, di farsi tutto il campo indisturbato fino ad entrare in porta con tutta la palla. Il giovane portiere Nando Coppola è sotto accusa con il resto della difesa, inoltre, il giovane è 'stressato' dal tipo di gioco di Zeman che richiede un portiere che sia bravo a giocare anche coi piedi, così che, dopo il pareggio esterno col Lecce, la domenica successiva, quando arriva il Bologna, Coppola per la voglia di strafare e di dimostrare di essere un portiere adatto al gioco di Zeman commette una serie di errori che sconvolgono la gara: risultato finale Napoli 1, Bologna 5. La tifoseria si divide tra pro-Zeman e contro-Zeman, la società cerca di correre ai ripari acquistando il portiere Mancini, calciatore che conosce molto bene Zeman ed il suo gioco per avere giocato a lungo nel suo Foggia dei miracoli. Purtroppo anche il nuovo portiere commette un gravissimo errore che permette al napoletano Sommese del Vicenza di segnare dalla trequarti con un tiro cross che lo stesso portiere devierà nella sua porta, così il Napoli perde in casa anche col Vicenza per 1 a 2. I malumori cresono sempre più, il Napoli è ultimo in classifica, la squadra è fuori dalla Coppa Italia già al primo turno, così dopo il pareggio col Perugia arriva l'esonero per Zeman sostituito da Emiliano Mondonico. L'addio di Zeman avviene tra mille polemiche col boemo che accuserà: "Il centro di allenamento di Soccavo è un campo di patate...non ci sono i palloni...Pavarese mi aveva detto che Mondonico è l'allenatore più scarso del mondo!".

La prima mossa del nuovo tecnico è quella di abbassare i pesantissimi carichi di lavoro adottati da Zeman, così all'esordio sulla panchina del Napoli in casa contro l'Atalanta la squadra sembra volare, ma il risultato non andrà oltre lo zero a zero. Dopo la sconfitta col Milan, la squadra comincia a fare punti ed abbandona l'ultimo posto in classifica, la situazione sembra mettersi al meglio quando gli azzurri riescono a battere fuori casa la Lazio di Erickson (2 a 1, il tecnico laziale verrà esonerato in seguito a questa sconfitta, ndr). Si arriva al mercato di gennaio, il Napoli che ha perso Stellone infotunatosi dopo la prima giornata di campionato, va in cerca di un attaccante da affiancare ad Amoruso. Scoppia la lite in casa tra Ferlaino e Corbelli: il primo vuole prendere l'argentino Palermo, mentre il secondo vuole prendere e prenderà il brasiliano Edmundo che aveva già giocato in Italia nella Fiorentina di Cecchi Gori, ma che era stato fatto fuori per il suo caratteraccio che gli aveva procurato il soprannome di 'O animal'. In 15mila andranno al San Paolo per accogliere il brasiliano quasi fosse il nuovo Maradona. Il calciatore va in campo per la prima volta con la maglia azzurra il 21 gennaio del 2001 in occasione della partita Napoli-Udinese. Edmundo senza preparazione e a corto di fiato gioca praticamente da fermo: gli azzurri perdono per uno a zero. Divampano le polemiche sull'opportunità di mandare in campo un calciatore che praticamente non corre, ma Mondonico non se la sente di non farlo giocare, qualcosa si rompe nello spogliatoio, parte della squadra è contro il tecnico (né farà le spese il portiere Mancini che verrà sostituito nelle gare finali da Alberto Fontana). Il Napoli va avanti a risultati altalenanti: perde con la Roma 3 a 0, vince in casa con la Fiorentina con un gol di Pecchia quasi allo scadere della gara, perde con la Juve 3 a 0 e vince in casa contro l’Inter 1 a 0 (con gol di Matuzalem, il quale già ammonito, dopo la rete, la sua prima rete in serie A, si toglie la maglietta e va a festeggiare sotto la curva, l’arbitro lo ammonisce per la seconda volte ed è costretto quindi ad espellerlo, il brasiliano uscirà tra le lacrime dal terreno di gioco, Mondonico sostituirà Edmundo che lo manda platealmente a quel paese perché voleva restare in campo, dopo questo episodio la regola che prevedeva l’ammonizione in caso di festeggiamenti eccessivi viene abolita, salvo essere poi ripristinata nei campionati successivi).

Dal campo si passa ai tribunali con denunce sportive, penali e televisive contro tutto e tutti, per giustificare una gestione societaria fallimentare, in particolare è sotto accusa la gara Parma-Verona vinta dagli orobici per 2 a 1: secondo le denuncie di Corbelli il Verona è controllato attraverso i Pastorello (ex ds del Parma) dalla famiglia Tanzi (Pastorello verrà condannato nel 2016, confermando dopo quasi 16anni le accuse del Napoli...ma ormai...mentre Tanzi col Parma fallirà nel 2004, crack finanziario).

Sotto accusa, però, non è solo la gara Parma-Verona, ma gran parte dei club di serie A, scoppia infatti il caso ‘passaportopoli’: Inter, Milan, Juve, Lazio, Roma, Udinese sono accusate di aver schierato calciatori con passaporti da comunitari ottenuti attraverso la falsa dichiarazione di origini europee; clamoroso poi il passaporto dell’interista Alvaro Recoba che risulterà totalmente falsificato. Il reato sarebbe da galera, si ipotizzano pesanti sanzioni disciplinari con penalizzazioni di punti che stravolgerebbero la classifica, ma come semrpe accade da un po’ a questa parte (vedi doping juve negli anni precedenti), il tutto si risolve con un nulla di fatto e con piccole squalifiche ai soli calciatori e dirigenti coinvolti che poi verrano anche dimezzate. La squadra è quart’ultima e non riesce a tirarsi fuori dalla zona retrocessione, il Napoli pareggia e perde ma per Mondonico ad ogni fine gara il commento è sempre uguale: "Non è questa la partita che dovevamo vincere"(i tifosi si stanno ancora chiedendo quale doveva essere questa partita, ndr). Si arriva alla 27° giornata. Pubblico delle grandi occasioni il Napoli affronta in casa il Brescia di Roby Baggio (promessa d'acquisto di Corbelli ad inizio campionato, il calciatore non arriverà per il veto di Zeman e Ferlaino). La squadra ospite è quint’ultima con un punto di vantaggio: al primo minuto del secondo tempo il Napoli passa in vantaggio grazie ad un rigore realizzato da Amoruso. A poche giornate dalla fine il Napoli è finalmente fuori dalla zona retrocessione dopo un avvio di campionato disastroso ma al 47° su punizione dal limite per fallo di Fresi su Baggio, il numero 10 avversario mette dentro il pallone dell’uno a uno finale, complice anche un non corretto piazzamento della barriera da parte del portiere Fontana. Quel punto costerà carissimo al Napoli che ritorna quart’ultimo e alla fine nonostante il buon pareggio in casa con la Roma di Totti per 2 a 2 (la squadra giallorosa vincerà il campionato guidata da Capello) e alla vittoria esterna con la Fiorentina grazie ad un gol dell’ex Edmundo nei minuti finali della gara, retrocede di nuovo in serie B.

A cura di Michele Spampanato


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